sabato 28 aprile 2012

 Sono in accappatoio. Dovrei uscire tra poco.
 ...
 ...
 ...
 Penso di aver capito perché alcune persone sono autolesioniste. Forse non riescono ad esprimere il loro dolore e per questo si procurano del male da sé. Che sono chiuso me lo diceva sempre il mio psichiatra, ma forse squarciandomi la coscia con le forbici del bagno, che solitamente uso per tagliare le unghie, potrei "aprirmi" anch'io.
 ...
 ...
 ...
 Lo scrivo qui, perché non faccio scenate su Facebook. Non mi piace sbattere a chi nemmeno mi conosce, o che magari godrebbe nel vedermi soffrire, il dolore e il profondo senso di solitudine che tanto spesso, ultimamente, mi lacera il cuore. Lo scrivo qui, perché trovo il silenzio più eloquente. Lo scrivo qui, perché so che nessuno leggerà questo sfogo - ma ho terribilmente bisogno di avere l'illusione che ciò possa accadere.

lunedì 16 aprile 2012

Incroci

 Scendendo via Chiana in moto, per poco un ragazzo con la macchina mi ha fatto fare un incidente, non avendo visto di dovermi dare la precedenza. Dopo avergli suonato a lungo con annessa un'energica scrollata di braccio teso inveente contro di lui, al semaforo che incrocia Corso Trieste mi si ferma accanto uno scooter.
 Il suo possessore, con un tono di complicità, mi dice: "Quel bastardo proprio non ti aveva visto!"
 Gli rispondo: "Sì, alcune persone non sono molto attente quando guidano".
 Lui asserisce con il capo, mostrando di aver capito, e attraversa l'incrocio a semaforo rosso.

 Non so se considerare la coerenza una virtù, a questo punto.