venerdì 14 gennaio 2011

Non è giusto definire "sorpresa" quella degli ovetti Kinder

  Il bello della casualità è che ti sorprende. Quell'inaspettato attimo che ti lascia momentaneamente in apnea è quanto di più bello, e purtroppo altrettanto fugace, che possa ravvivare una giornata triste o semplicemente come le altre. Uno sguardo, un regalo, un incontro..
  E' semplicemente bello, ciò che sorprende.
  Ogni tanto lo pago quell'euro di biglietto ATAC per gustarmi un viaggio con altre persone sconosciute. Ognuna di loro ha la sua storia da raccontare, uno o più eventi particolari che hanno segnato la loro vita. Una ragazza sta leggendo un libro di poesie, magari per una ricerca, o perchè le è stato regalato dal fidanzato che studia Lettere e con cui sta per incontrarsi: si vede che è felice dal delicato sorriso che le spunta dalle labbra. 
  Un uomo di mezza età, vestito in giacca e cravatta, se ne sta in piedi con una borsa in cuoio in una mano e l'atra che stringe le sbarre di sostegno del mezzo. Ha una fede all'anulare sinistro: forse ha una famiglia, magari dei figli, o non è semplicemente in grado di affrontare un lutto, o ancora si starà chiedendo perchè si è sposato. Il dito è segnato dallo stretto anello, che avrà spesso girato e rigirato con la mano libera. Perchè un matrimonio in chiesa e non uno in Comune? Perchè un contratto per dimostrare agli altri che due persone si amano? E' veramente così necessario?
  Un gruppo di studenti chiacchiera sul fondo dell'autobus, facendo un po' di baccano, che disturba la quiete del mezzo. Sono appena usciti da scuola, o avranno fatto direttamente sega? La giovane età in cui si può fare quel che cazzo si pare.. Magari è questo quello che pensa il nostro amico di sopra.
  E poi succede.
  Succede che incroci uno sguardo. Anzi, LO sguardo. Qualcuno che riesci a vederti nell'anima, e che a sua volta ti studia nei meandri più profondi del tuo essere. Chi è? Qual è la sua storia, di cui vuoi così ardentemente venire a conoscenza, e che in quell'attimo hai sentito così simile a te? La musica che stai ascoltando non è mai stata così adatta. Continua ad osservarti. Tu lo sfuggi, perchè ti fa sentire in imbarazzo. Poi prendi coraggio e un'occhiata gliela dai. Vi guardate - e capisci perchè in alcune foto vengono coperti gli occhi: i corpi sono tutti uguali, ma uno sguardo è più unico del DNA. Lascia il segno ed è la prima cosa che, a distanza di tempo, ti permette di riconoscere una persona. E a quel punto non ti interessa più della ragazza che legge Prèvert, dell'uomo con la borsa in cuoio o del gruppo di adolescenti scalmanati. Nell'autobus non ci siete che tu e quella persona. Gli altri danzano. E anche voi, abbraciati, danzate.
  Poi lui/lei scende dall'autobus e può accadere che ti guardi ancora. O magari no. Tuttavia, non sarà stato un euro sprecato e tornerai a casa più felice.