domenica 6 gennaio 2013

Il ragazzo Carlo

 Carla Dondi fu Ambrogio di anni
diciassette primo impiego stenodattilo
all’ombra del Duomo
 Sollecitudine e amore, amore ci vuole al lavoro
sia svelta, sorrida e impari le lingue
le lingue qui dentro le lingue oggigiorno
capisce dove si trova? TRANSOCEAN LIMITED
qui tutto il mondo...

è certo che sarà orgogliosa.
 Signorina, noi siamo abbonati
alle Pulizie Generali, due volte
la settimana, ma il Signor Praték è molto
esigente – amore al lavoro è amore all’ambiente – così
nello sgabuzzino lei trova la scopa e il piumino
sarà sua prima cura la mattina.
 UFFICIO A UFFICIO B UFFICIO C
 Perché non mangi? Adesso che lavori ne hai bisogno
adesso che lavori ne hai diritto
molto di più.
 S’è lavata nel bagno e poi nel letto
s’è accarezzata tutta quella sera.
 Non le mancava niente, c’era tutta
come la sera prima – pure con le mani e la bocca
si cerca si tocca si strofina, ha una voglia
di piangere di compatirsi
ma senza fantasia
come può immaginare di commuoversi?
 Tira il collo all’indietro ed ecco tutto.

E. Pagliarani, "La ragazza Carla"

 Anche tu, Carlo, sei come la tua omonima. 
 Alienato. 
 Solo. 
 Avversativo.
 A differenza sua, quando irrigidisci le gambe, in due secondi ti esplodono centinaia di immagini nel cervello. Le cene a casa da lui, le cose dette, non dette, Cajkovskij, ballare in discoteca, dormire abbracciati, accarezzarsi dopo aver fatto l'amore. Tutto questo ti manca, e talvolta perdi qualche lacrima quando ti procuri la tua dose di morte quotidiana. Il rilascio di endorfine non è più piacevole.