venerdì 3 febbraio 2012

Vaffallaneve

 Niente, la sfiga non è riducibile a stupidi schemi numerici e superstizioni degne dei peggiori contadini meridionali. La sfilza dei "vaffa" si sta allungando, il che mi fa pensare 1) sto diventando un vecchio lagnoso 2) spero in una catarsi karmica nel raccontare le mie sfighe.
 Oggi ha nevicato. Lo sapevamo da qualche giorno, quindi il nostro Alemanno avrebbe dovuto occuparsene in tempo e rendere la città più agibile, ma così non è stato: pochi vigili, niente sale sulle strade, il bordello in tutta la capitale. Mi è stato raccontato di volenterosi autisti che, scesi dalle macchine, si sono messi a spalare la neve dalle strade ed aiutare le altre auto a circolare. Ma questo non è un blog di denuncia o di satira politica: solo un luogo di svago, dove ogni tanto mi fa piacere scrivere episodi della mia vita o cose che mi hanno colpito. Quando avrò voglia di tediarvi con le mie opinioni, ve lo farò sapere.
 Per il momento, vi racconto la mia giornata.
 Stamattina avevo un esame alle 9, un esame che sto preparando da un paio di mesi su Boccaccio e Manzoni. Mia sorella si propone di farmi da sostegno morale accompagnandomi, visto che è il primo esame orale, quindi ci muoviamo con la macchina - tra casa mia e La Sapienza ci sono circa 5-6 km di distanza.
 Parcheggiamo e alle 9 iniziamo l'esame, ma non quello di letteratura, bensì l'idoneità d'inglese per altri studenti, che nulla avevano a che fare con noi. Poi inizia a interrogare quelli che sono venuti da più lontano e che devono avere quel voto per fare domanda di laurea. Arriva ora di pranzo e il professore dice che non sarebbe durata più di 40 minuti: diciamo che non c'è problema - io sarei stato pure il numero 7, quindi avrei finito presto in ogni caso.
Invece no: la neve si attacca ovunque e la situazione diventa così a rischio da obbligare la chiusura dell'università. Niente esame, dopo cinque ore di attesa. Il professore inoltre parte lunedì e l'esame scala al 13 febbraio: il 15 devo dare Linguistica, mentre dalla settimana prossima avevo messo in conto di iniziare a preparare Storia del Cinema del 27. Tutti i miei programmi sono saltati.
 Infine, visto che non ce la sentivamo io e Ali di prendere la macchina per tornare a casa, ci siamo fatti i suddetti 5-6 kilometri a piedi. Piedi e pantaloni zuppi, zaino mastodontico sulle spalle, delirio ovunque: 2 ore di camminata, farcita con l'incazzatura per l'esame mancato.
 Sono le 20.36 e penso che andrò a dormire.
 MA VAFFANCULO PERO'!